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Quando un angelo dimentica i documenti

  • Immagine del redattore: Irene Morselli
    Irene Morselli
  • 11 mag 2018
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 25 mag 2018


Come tutti già sapete gli arcangeli hanno un medaglione individuale per potersi tenere in contatto tra loro (e se non lo sapete tornate indietro a leggere il libro, non si salta così ai contenuti speciali!). Questo medaglione gli serve inoltre per essere identificati come arcangeli. Si sa che il diavolo può assumere ogni aspetto, quindi potrebbe tranquillamente prendere le sembianze di un qualsiasi angelo per entrare in paradiso. A questo proposito sono stati inventati i medaglioni che si alimentano del potere dello stesso arcangelo e che quindi sono inimitabili.

Ma cosa succede quando un arcangelo lo perde?


Quando un angelo dimentica i documenti


A tutti piace la discoteca, no? Dai, non siate timidi, è bellissimo quel mondo di luci, musica, gente che si struscia, alcol, sudore, stanchezza, movimento! Almeno, io lo adoro, sarà che da giovane non ci sono mai potuto andare, sarà che sono uno attivo di natura! La notte, quando so che non c’è niente da fare, ma anche quando so che c’è qualcosa da fare l’indomani, ci vado spessissimo! Ho visitato le più grandi e belle discoteche del mondo, sempre gratis perché compaio direttamente all’interno…Ma in fondo cosa vi aspettate da Jeudiel, il cui giorno sacro è il venerdì? Proteggo i lavoratori, gli operai e le vergini ed a tutti piace il weekend ed andare a divertirsi alla sera!

Cioè, proteggo anche i nerd…Scusatemi, i secchioni, cioè volevo dire…I videogiocatori incalliti, che spesso sono vergini, ma non amo molto i videogiochi, insomma, c’è di meglio che stare attaccato ad uno schermo e ve lo dico io che sono nato nel 1925 e iniziavano ad esserci diavolerie tecnologiche di ogni genere, figuratevi, casa mia era piena di ogni innovazione, appena ne usciva una, mio padre la doveva comprare. Certo, fino al 1929.

Scusate, non sono certo qui a raccontarvi la mia storia o il mio astio per i videogames!

Quella sera, come sempre, ero andato appunto in discoteca e questa volta avevo scelto la più bella di New York, la mia città natale. Mi ero preso subito da bere, senza pagare ancora una volta perché io non ho mai posseduto soldi umani, semplicemente sono stato così furbo da farmelo offrire da una ragazza bellissima, una di diciotto anni, penso, sicuramente non vergine, ve l’ho detto prima, sono il loro protettore, so chi è vergine e chi no.

Ehi, no, non sono uno scroccone! Ma considerandomi io molto giovane, ho solo 89 anni, penso che sia mio diritto fare quello che fanno i ventenni, praticamente è l’età che dimostra il mio stesso aspetto! E sì, le diciottenni sono il mio target ideale! Ma no, non ci vado mai a letto, le conosco le regole, sì sì…

Beh questa ragazza si chiama Amber, e come sa chi mi conosce, Amber è il mio nome preferito, beh ieri era Sabrina, domani probabilmente sarà Sarah, ma per oggi è Amber. Allora cosa fai, non accetti da bere? Lo accetti! Non accetti di ballare? Certo che balliamo, via, nella mischia!

Come chi le frequenta saprà, ovviamente la discoteca era affollata, ed io adoro questa sensazione di appartenenza, insomma, si è tutti vicini come se ci si conoscesse, quando non è così, è una sensazione di calore pazzesca e…No! Non ho carenze affettive! I miei colleghi sono un po’ distanti ma mi vogliono bene!

Comunque, sapete com’è tra la folla, quando stringi una ragazza a te testando se i vostri corpi stanno bene insieme…Se hai delle collane al collo sarà moolto facile che si stacchino, cadano per terra, ci passino sopra con i piedi o le rubino.

Ecco…non devo essermi accorto che è successo, infatti non so nemmeno quando o come. Sospetto mentre Amber mi ha stretto al collo, deve aver infilato il braccio nella collana lunga e quando lo ha tolto, tack, si è staccato tutto.

Sono tornato in paradiso che erano le quattro di mattina circa e vi assicuro che non mi ero accorto proprio di nulla. È vero sì, sono un pochino sbadato, ma come vi ho detto il medaglione angelico funziona solo in base al nostro potere, quindi se lo hanno rubato, beh, hanno preso un oggetto senza valore, rintracciabile tra l’altro.

Dovevo essere leggermente su di giri perché mi sembrava di non andare proprio dritto. Spero solo di non aver beccato una ragazza con la sorpresa, ma penso che me ne ricorderei…O forse no? Questa volta non chiederò a Dispater se c’è la possibilità perché ogni volta mi mette delle angosce assurde. E ci prova con me, anche se, come dice lui, non sono bello come il suo Belial.

Meglio così.

“Pietrooo!!! Batti cinque vecchio!” Dovevo essere molto su di giri.

“Ma, Jeudiel! Come ti permetti? Devi portare rispetto ai più anziani!”

“Ma no…Ma no vecchio, non volevo offenderti, vecchio sta per…è amichevole!”

“Non chiamarmi vecchio, ragazzino!”

“Ok, stai sciallo!” Mi ricordo che S. Pietro sbuffò borbottando come fa sempre, lo adoro, sembra una pentola a pressione, buf buf buf buf, hehehehe…Cavolo lo pensai davvero, e lo penso anche ora, forse sono sempre più brillo di quanto mi aspetti. “Mi fai entrare?”

“Mi mostri il medaglione?”

Ecco. Presente quando non trovate il cellulare in tasca o in borsa, vi viene un piccolo infarto e poi vi rendete conto di averlo in mano? La stessa identica sensazione, ma io non lo avevo in mano o nelle tasche.

“Cazzo…” Mi tolsi pure la maglietta e mi guardai nei pantaloni, non si sapeva mai, no, che fosse caduto dentro la canottiera! Sì, porto la canottiera, non è ridicolo, fa freddo a New York! “Dai Pietro, non lo trovo ma domani salterà fuori!”

“Senza riconoscimento non si entra. Potresti essere chiunque.”

“Ma mi conosci! Lo sai chi sono! Eddai, mi trasformo anche, ti recito al contrario il padre nostro in latino, eddai!”

“Sono cose che sanno fare tutti, Jeudiel. No medaglione, no paradiso.”

Beh, in quella situazione cosa avrei dovuto fare? Ciò che farebbe ogni uomo! Mi misi in ginocchio, giunsi le mani in preghiera e piangendo lo implorai di fare una eccezione!

“No medaglione, no paradiso.”

Stetti lì in ginocchio ad implorarlo almeno una mezz’ora buona mentre lui chiudeva il suo librone delle anime e diceva a quelli in fila che avrebbe ripreso a lavorare alle 7.00, dopo aver dormito un po’. Vidi passare Michael di corsa.

“Pietro aspetta, aspetta prima di chiudere!” Gli mostrò il medaglione, io mi buttai addosso a lui stringendolo in vita.

“Mickey! Mickey fammi entrare per favore!”

“Che succede Jeujeu, perché non puoi entrare?”

“Ho perso il medaglione…”

“Di nuovo?? Errare è umano ma perseverare diabolico! Ora rimani fuori, la prossima volta imparerai ad essere più responsabile!”

“Eh no Mickey, e dove dormo finché non apre l’ufficio??”

“Metti giudizio!” Guardai Michael entrare nel cancello mentre Pietro andava a prendersi le sue solite tre ore di pausa.

Ok, dovete sapere che non era la prima volta che rimanevo chiuso fuori, allora andai dove ero abituato, da Belfagor. Tanto l’ufficio per ritrovare o rifare il medaglione si trova all’inferno, via, non siate sorpresi, i vostri uffici sono essi stessi un inferno.

Bussai alla porta di Belfagor che ci mise una vita ad aprire.

“Jeudiel, ma hai visto che ore sono!? Sei impazzito? Qui si dorme a quest’ora!”

“Bel sono rimasto chiuso fuori.”

“Di nuovo??”

“Eh…Posso dormire qui? Solo fino alle 11, quando aprirà l’ufficio.”

“Hai proprio perso il riconoscimento?!”

“Sì, allora, solita camera?”

“Nemmeno per idea!”

“Come??”

“L’ultima volta hai svegliato tutti i bambini, erano talmente stanchi alla sera che sono andati a dormire alle 18.00 e ci ho messo una vita a fargli tornare regolare il sonno!”

“Oh ma dai, quelli fingono di dormire, se i marmocchi vogliono una storia gliela racconto!”

“Non alle cinque di mattina.”

“Ma erano già svegli!”

“Vai altrove, ho già abbastanza capricci a cui far fronte, non mi servono anche i tuoi!”

Antipatico caprone puzzolente! Ecco cosa sei Belfagor, sì, lo sto dicendo!!

Non lo dissi ovviamente quella sera. Decisi di provare da Dispater a mio rischio e pericolo. Lui lo trovai ovviamente sveglio e con delle strane…Mutande…di pelle?

“Ehi, il mio angioletto quasi preferito. Cosa ti porta nei meandri del mio girone? Vuoi sapere di nuovo perché una ragazza con cui hai avuto un rapporto aveva del rosso tra le cosce?”

“No! L’ho capito quello! Vorrei…ehm…Poter dormire qui, ho perso il medaglione e non posso tornare in camera mia.”

“Oh povera stella…per dormire qui devi condividere il letto con me.”

“No!”

“Così? Secco? Guarda che so essere delicato con i verginelli del settore.”

Allora io voglio chiarire una cosa, è vero, sembro più piccolo degli anni che ho effettivamente, non ho un pelo nemmeno a pagarlo, ho i capelli ricci e dorati, sì, gli occhi verdi e luminosi, sì, ho le mani curate ed il viso curato, ma solo perché mi piace mostrare il mio bell’aspetto! Non perché abbia tendenze di quel genere, anche se forse posso sembrare leggermente effemminato, ma solo nel volto!

Non ho nulla contro gli omosessuali, ma ho un sacco di cose contro Dispater, perché ci prova sempre a prescindere anche dai suoi gusti personali!

Comunque, è inutile dirvi che sono scappato e non andrò mai più da lui a chiedere un letto. Ma perché ci ho provato?

Sono andato da Mammon che mi ha mandato via in malo modo perché non solo lo avevo svegliato ma non gli avevo nemmeno portato qualcosa di buono per farmi perdonare. In effetti non aveva tutti i torti.

Belial non mi ha aperto direttamente come Levistus. Dalla Contessa non ci andrei nemmeno in catene e costretto da persone armate. È pazza quella. Infine, Mefistofele e Belzebù mi hanno detto che non avevano posto. Cosa assurda perché so benissimo che ce l’avevano.

Quindi andai da Asmodeus sicuro di trovarlo sveglio, perché Michael a quell’ora poteva essere stato solo da lui.

“Ciao Asmodeus!”

“Ciao Jeujeu, sei mattiniero o tiratardi?”

“Tiratardi, anche tu vedo.”

“Sì è vero, posso offrirti da bere?”

“Oh no, ho bevuto abbastanza direi. Ho perso il medaglione, posso…”

“Sì, quella stanza. Buon riposo.”

“Oh grazie!!”

La stanza più inquietante di tutta la mia vita. Devo confessarvi che…anche se sono grande…Sono diventato arcangelo quando avevo solo dieci anni e molte paure che avevo allora me le sono portate dietro…Infatti ho una fifa blu del buio e…Nel palazzo di Asmodeus c’è molto buio. Mi ha detto di non accendere la luce che gli consumo la lampadina. Di fatto fino alle undici non ho fatto altro che guardarmi attorno tenendo la mia luminosità al massimo e ascoltando gli strani rumori del girone dei traditori.

Inutile dirvi che sono scappato appena si sono fatte le undici e…Ho trovato una fila eterna di anime che dovevano fare dei reclami riguardo a patti che secondo loro erano illeciti, gente che aveva smarrito qualcosa, gente che chiedeva che il loro animale deceduto fosse riportato da loro…Insomma, ho fatto una fila eterna per poi notare che avevo sbagliato sportello, ho fatto un’altra fila venendo mandato in tre sportelli diversi per poi scoprire…Che il medaglione era nella tasca posteriore dei miei pantaloni che non avevo controllato.

Già.

Da quel giorno lo faccio sparire direttamente con l’armatura, non sono più rimasto chiuso fuori…beh tranne per quando arrivo che Pietro è già andato a riposare, ma di solito lo aspetto fino alle 7.00.


 
 
 

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Ciao, mi presento!

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Ed eccomi qui, pronta ad annoiarvi con una lunga e soporifera biografia. 

Nacqui nel lontano 1994 lo giorno 26 del mese di aprile. 

No, sto scherzando! A parte sul giorno di nascita, quello dovete ricordarlo perché ci tengo al mio compleanno! 

Semplicemente sono entusiasta di aver finalmente concretizzato questo progetto su cui lavoro, di fatto, da anni, anche se ho iniziato a scrivere il mio libro da molto meno tempo.

Su di me non vi dirò molto proprio perché sono certa che avremo modo di conoscerci un po' sia su facebook che su instagram, insomma, le pagine che servono a questo, e perché no, anche tramite la mia scrittura! 

Voglio però parlarvi del mio progetto, che è la cosa che conta di più, ma il progetto per me. Adhara è un sogno che finalmente sta prendendo vita, grazie anche al grande aiuto di persone che come me ci credono davvero! 

L'unica cosa che sento di aggiungere a questa falsa descrizione dell'autrice è che la cosa più importante quando avrete a che fare sia con il libro in sé che con le storie è che vi divertiate come mi sono divertita io nello scriverle. 

A questo punto, via, che ci fate ancora qui?

Andate a leggere! 

© 2018 Irene Morselli

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