Quando gli angeli provano a cambiare
- Irene Morselli
- 11 mag 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 25 mag 2018
Voi tutti sapete che gli angeli non hanno metodi per prendersi le anime, e diciamolo, forse è anche più noioso essere angeli piuttosto che diavoli. Eppure le anime servono anche al Paradiso! Danno forza e prestigio, e poi, insomma, davvero volete passare l’eternità all'inferno? Fidatevi degli angeli, non sono così cattivi ed inquietanti! Non è un male sognare gli angeli, non vi svegliate sempre di soprassalto urlando che è giunta la vostra ora! Cercare di affidare la propria anima nell'eternità del paradiso non indica una vita irrimediabilmente noiosa, l’importante è essere buoni d’animo e coscienti. Comunque, è successo che a qualche arcangelo sia venuta una brillante idea per avere più, diciamo, adepti.
Jeudiel si svegliò di scatto nel suo grande letto piumoso. Si mise una mano tra i capelli con aria stravolta guardando fisso davanti a sé. Geniale! Era una idea assolutamente geniale! Doveva parlarne a tutti subito! Saltò giù dal letto vestendosi in tutta fretta e correndo nella sala comune degli arcangeli. Essendo mattina presto, stranamente per lui, c’erano ancora tutti. Barachiel stava leggendo il giornale mentre beveva una tazza di ambrosia, Sealtiel parlava con aria di divertirsi molto con Uriel, che sembrava condividere lo stato d’animo, Gabriele stava lucidando la sua armatura, Raphael stava preparando chissà quale intruglio medico mentre Michael stava semplicemente seduto su una poltrona a pensare ai fatti suoi. “Ragazzi!!!” Urlò subito Jeudiel sbattendosi la porta della sala alle spalle. Guardò contrariato i colleghi che non si erano nemmeno girati a guardarlo, nonostante il piccolo sussultò alla sua improvvisa alzata di voce. Michael sospirò alzandosi dalla poltrona ed avvicinandosi a lui. “Hai tutta la camicia abbottonata male, Jeujeu, possibile che alla tua età tu non sappia ancora vestirti?” Iniziò ad allacciargli nuovamente la camicia. “Mickey ho avuto una idea pazzesca, non potevo certo perdere tempo ad allacciarmi la camicia!” “La verità è che non ne avevi voglia, dai Jeujeu.” Ribatté Sealtiel ridendo con Uriel. Jeudiel scosse la testa allargando le braccia. “No no, è una idea fantastica!!” “Ok Jeu, ora ce la spieghi, ma non dimenarti così.” Esclamò Michael cercando di sistemargli ancora i bottoni. “Sappiamo tutti come i diavoli si accaparrano il più delle anime, no??” Si girarono tutti a guardarlo tranquilli. “Con i patti, gli danno qualcosa ed in cambio ottengono qualcosa!” “E allora?” “Possiamo farlo anche noi!” Lo guardarono tutti perplessi, ridacchiarono confusi. “Ma no Jeujeu, che idee ti vengono, ovvio che non possiamo farlo perché…Ehm…” Barachiel, che aveva parlato si girò a guardarli. “Perché?” Si guardarono tra di loro confusi, poi rivolsero tutti lo sguardo su Michael. Lui smise di allacciare la camicia di Jeudiel. “È semplice, perché noi angeli non facciamo di queste cose.” “Sì ma…perché? Jeujeu non ha tutti i torti.” Esclamò Gabriele. Iniziarono a parlottare tra di loro mentre l’entusiasmo per la proposta iniziava a salire, Michael sospirò leggermente mettendosi le mani in tasca. “Ragazzi, se credete di poterlo fare, fatelo. Non ci sono leggi contrarie a questo proposito.” Jeudiel esultò facendo comparire la sua armatura verde smeraldo e correndo fuori per primo. Gli altri si guardarono confusi dall’atteggiamento di Michael, il quale tornò a sedersi sulla sua poltrona, stavolta mettendosi a leggere lui il giornale. Si decisero ad andare a provare, messe le loro armature sparirono tutti e cinque dalla sala. Michael sospirò alzando le spalle e scuotendo la testa. “Quando la racconterò ad Asmodeus non mi crederà mai.”
Jeudiel per primo trovò una giovane donna in difficoltà. “Salve, come mai piange, signorina??” “Dovrei sposarmi domani ma ho rotto il vestito! Sono un disastro!” Si cacciò a piangere ancora più forte. Jeudiel la accarezzò piano alla schiena aiutandola a calmarsi. “Ci sono qua io, posso aiutarti! Posso rifarti il vestito con uno schiocco di dita!” “Davvero?? Ooh sei un angelo!” Lo strinse al collo felice. Jeudiel rise allegro. “Sì, è proprio quello che sono, in cambio del vestito però potresti passare dalla parte degli angeli…” Lei lo guardò improvvisamente seria per poi dargli una ciabatta in testa. “È proprio vero che il diavolo è meschino ed assume qualsiasi aspetto!” “No, ma, io…” “Sparisci viscido tentatore! Via! Troverò un altro modo!” Jeudiel si allontanò di corsa inseguito da un’altra ciabatta volante. “Mamma mia…Quanto era prevenuta! Ok, ok, proverò altrove! Non sembro un diavolo io, dai!”
Barachiel camminava nelle strade di Praga cercando qualcuno da portare dalla sua parte con un patto, si fermò davanti ad un barbone seduto a terra che mangiava un panino che probabilmente qualcuno gli aveva comprato. “Perfetto, ora vado da lui e gli prometto di cambiare la sua sorte, poi…Ma…Se è una cattiva persona avrò assicurato un’anima al paradiso che non lo merita?” Si passò una mano dietro la testa riflettendoci per poi avvicinarsi a lui e porgergli una rosa, la rosa delle grazie ricevute che solo Barachiel aveva il compito di lasciare. “Se saprai cambiare la tua sorte e vivere come un uomo giusto avrai sicuramente la degna ricompensa alla tua condotta. Buona fortuna.” Sospirò allontanandosi, forse c’era qualcuno di ovviamente buono da assicurarsi subito.
Gabriele camminava per le strade di Roma guardando i suoi concittadini, all’improvviso nel provare ad avvicinare la gente si era reso conto che era assurda quell’idea. Come potevano fare favori ed offrire in cambio il Paradiso? Quella era la ricompensa che tutti volevano! E tutti purtroppo ritenevano gli angeli già buoni di loro e nessuno ci credeva che volessero qualcosa in cambio. Tornò nella sala in comune degli arcangeli trovando Michael ad aspettarlo a braccia conserte. “Sapevo che saresti stato il primo a capirlo.” “Non possiamo fare favori in cambio di qualcosa, noi facciamo già favori, giusto? Ed è quello che la gente si aspetta da noi…” “Molto bene Gabri, molto bene.” Videro piano piano apparire anche gli altri, un po’ sconfortati ed avviliti. “Offriamo una cosa già scontata per chi si comporta bene!” Esclamò Sealtiel. “E di certo non possiamo offrirla a chi si comporta male, dovrebbe essere lui a fare un favore a noi, non il contrario!” Aggiunse Raphael. Michael sorrise soddisfatto. “Ragazzi, continuiamo come facciamo ora e…” “Aspettate ho un’altra idea!” Esclamò di nuovo entusiasta Jeudiel. “Oh no.” “JeuJeu…” “Per favore!” “Ma è facile e più nelle nostre corde! Andiamo a sottrarre le anime che vogliono i diavoli con i loro patti! È una cosa semplice, è meglio ottenere qualcosa senza dare niente in cambio, no??” “E ti sembra giusto? Noi iniziamo a fare favori a tutto e non solo non otteniamo niente, ma queste persone potrebbero pure abituarsi a richiederli.” Spiegò Michael in tutta calma. Jeudiel sbuffò mettendosi a braccia conserte. “Sì però…Quanta pazienza ci vuole a fare l’angelo!” Risero tutti divertiti, stringendo il più giovane tra loro. “E quanto è difficile, ora capisco perché abbiamo meno conversioni dei diavoli!” “Però le abbiamo migliori…Ehi, vi ricordate la storia della vedova e di Dispater?” Scoppiarono a ridere tutti insieme. Jeudiel si mise a braccia conserte divertito, in effetti era meglio il loro metodo di lavoro.
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