Il Levi
- Irene Morselli
- 16 set 2018
- Tempo di lettura: 5 min

Prima di raccontarvi questo disdicevole episodio, devo necessariamente chiarirvi questo punto riguardante il nostro potere demoniaco, ovvero la possibilità di tramutarci ed assumere qualunque altro aspetto. Non è vero. Non tutti i diavoli possono farlo, anzi, nessun diavolo che non sia un arcidiavolo o una Furia lo riuscirà mai a fare, avrebbe un potere spaventoso in quel caso, un potere che nemmeno noi arcidiavoli riusciamo a gestire. Esattamente come per gli angeli salvare una persona in fin di vita se non addirittura appena morta, sono poteri assurdamente forti, intrattabili e che possono sfuggirci dalle mani rivelandosi un disastro. Cosa sto dicendo, dico che anche per la trasformazione abbiamo dei limiti, stavolta non imposti dai Serafini, ma proprio dalle nostre abilità. Per esempio non sappiamo tramutarci in un qualsiasi essere del sesso opposto a noi. Io, Levistus, se volessi assumere le sembianze di un gatto, sarei necessariamente un gatto maschio. Secondo esempio, abbiamo sempre un tratto che rimane uguale nelle nostre trasformazioni. Sempre io, sempre ad esempio, se mi trasformassi assumendo le sembianze di Mefistofele, manterrei gli occhi viola. Ecco, queste due cose non valgono per le Furie, Lilith può assumere qualunque forma desideri, so che una volta ha preso l’aspetto di un uomo per farsi uno che le piaceva da morire, sì sì con tanto di attributi, è questa la trasformazione fatta bene. E sospetto non valgano nemmeno per Asmodeus, essendo lui il più forte tra di noi. E purtroppo ho scoperto con assoluta certezza che non valgono nemmeno per Dispater. Quell’arcidiavolo ha un potere spaventoso, si può trasformare in qualsiasi cosa, cambiando tutto se stesso, diventando irriconoscibile. Fortunatamente non l’ha mai usato per fare cose scabrose come ci si aspetterebbe da lui, come ad esempio prendere l’aspetto di una donna per sedurre Belial, spero…Però lo usa per fare dei veri dispetti, come il moccoloso che è.
Vi racconto. Quella mattina si sentiva per tutto l’inferno quell’orrenda musica spagnola ed ero…Latina? No, non era in latino. Cosa? Ma non è spagnolo? Beh insomma, musica estiva, ed io ero già pronto ad arrabbiarmi con Swamy perché per un momento l’avevo scambiata per musica indiana, tutt’ora non so come sia possibile dato che nell’incredibile bassezza di entrambi i livelli musicali citati, quella indiana è comunque nettamente superiore. Ma quando arrivai nel girone degli eretici trovai Swamy a fare delle treccine a Michael, no non so perché, senza alcuna musica. “Ma chi sta ascoltando questa robaccia?” “Sospetto Dispater, ha organizzato tipo una orgia a tema America latina.” Mi rispose Swamy tranquilla. “Perché sei qui, Michael?” “Per farmi Swamy.” “Che?” Lo dicemmo in coro, Swamy gli stava per saltare addosso quando capì che non poteva essere Michael. Infatti era tipo Apollyon ed è giustamente scappato in quel momento. Comunque osai andare in quel girone, io evito accuratamente il II girone perché…Oh chi non lo eviterebbe? Non vi dico nemmeno cosa ci trovai. Entrai nel palazzo anche se Blanche, l’assistente di Dispater, aveva cercato di impedirmelo, ho saputo che lo fanno solo con me, gli altri li invitano ad unirsi di solito. “Dispater!” “Oh Levistus, oggi il tema è diverso, quando ne farò uno - sottoveste dell’ottocento – ti invito!” “Non mi interessa! Abbassa la musica!” “Ma senza musica poi è solo strano.” “Tutto questo è già strano, che senso ha del sesso a tema musicale?” “Mi sorprende da parte tua, il sesso con la musica è più spinto! Beh certo, dipende da quale, se scegli Mozart sicuramente non sarà un granché.” “Beh dipende da che sottofondo vuoi…Ma che c’entra?! Abbassi o no?” “No.” Io ho un potere, come tutti, che è quello di distruggere. Come tale lo uso. Ho mandato in cortocircuito tutti gli stereo di Dispater e…Deve essersi offeso…
Ero a dir poco furioso, non avete idea di quanto comunque mi siano costate quelle casse perché io non ho il potere di creare le cose! Quindi le avevo pagate una ad una! Dovevo vendicarmi perché quello stronzo antiquato era andato via perfino soddisfatto! Sapevo perfettamente cosa fare, non era la prima volta che a causa dei suoi gusti del cazzo ci rimettevo io. La prima parte del piano era ovviamente non spendere niente, quindi andai in paradiso. “Ciao Pietruccio, posso…” “Ciao Dispater.” Guardai sorpreso Calix che stava per entrare dal cancello. Non pensavo nemmeno sapesse il mio nome. “Ciao Calix, posso chiederti un favore?” “Di che hai bisogno?” “Abiti da rapper, anelli d’oro e catena d’oro con scritto Levi.” Calix li fece apparire senza nemmeno schioccare le dita. “Grazie, ciao bello!” “Ma perché ti…” La prossima volta glielo spiego, tornato nel mio palazzo mi trasformai, l’esatta copia di Levistus, niente cicatrici, occhi viola, capelli bianchi, solo che in quelle vesti oscene. Mi truccai il volto con le cose più stupide che mi venisse in mente di scriverci e preso uno stereo iniziai a girare per l’inferno. “Oh, bella zì, quanto siamo swag stamattina!” Probabilmente non ci stava credendo nessuno ma fu davvero divertente e non solo per me. “Levistus?” Mi chiese allibita Swamy quando passai nella nostra zona comune. “Il Levi, bella, non scordarlo, il Levi è swag, Mozart è bufu! Questo è il mio vero io, io ho la strada dentro!” “Sì ma la tangenziale.” Esclamò Belial ridendo visibilmente sconvolto come gli altri. “Daje ispanico, faccio i milioni!” “Dai Dispater, dacci un taglio!” “Oh il Dispo non capisce una sega, belli! Zio la vera musica è il rap, è la musica di dentro, bella raga!” Fu davvero difficile trattenersi dal ridere mentre gli altri quasi rotolavano a terra. “Run rabbit run!” Saltai sul tavolo con estrema delicatezza perché Levistus è agile e silenzioso, maledetto. “Si sboccia raga!” Iniziai a cantare l’unica canzone rap che conoscevo. “Venite a Vienna al mio teatro belli se volete sentire vera musica, solo sabato notte rap, dalle otto a mezzanotte, che dopo mamma ci sgrida, solo rap, i più grandi esponenti!” “Oddio non puoi averlo fatto davvero.” Lanciai in mezzo a loro i volantini della serata riprendendo a cantare qualcosa a cazzo. Fino a che non li vidi tutti diventare seri.
Ero a dir poco allibito, sconvolto. Non avrei mai osato immaginarmi vestito in quel modo inappropriato ed osceno ed invece, eccolo lì. Tra l’altro con dei volantini che parlavano di una serata inammissibile nel mio teatro! “Dispater!” “Questo è per le mie casse, bufu! Scusami, non riesco a smettere di parlare così.” Ero talmente furioso che dovetti trattenermi dal prenderlo a sberle, lo tirai giù dal tavolo tirandogli l’orecchio. “Ahi, ahi, ahi ahi ahi Levistus!” “Mi hai distrutto la serata a teatro. Mi hai distrutto il teatro organizzando una cosa oscena, mi hai distrutto l’aspetto anche se per fortuna almeno in questo non ti ha creduto nessuno, e poi sono io quello che dovrebbe scusarsi per un paio di casse?!” “Uh quella storia del teatro te la sei proprio legata al dito…” “Ti piace cantare, eh? Bene. Liberati immediatamente del mio aspetto e canta!”
Dovetti cantare davvero, e scelsi anche l’unica canzone di musical, il più simile possibile ai suoi gusti che conoscevo, il fantasma dell’opera, quindi dovetti cantare entrambe le parti perché non avevo una donna con cui duettare. Devo dire che ho proprio spaccato.
Dispater fu dannatamente bravo perché l’idiota, senza nemmeno esercitarsi, aveva una voce migliore della mia da tenore che alleno da quando ero un bambino! Perfino da donna canta bene! Non riesco mai ad avere la meglio su di lui, quindi mi sentii perfino costretto a ricomprargli le casse. In ogni caso quell’assurdo ciondolo con scritto Levi me lo sono tenuto. Ha un che di…Interessante.
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